Il modello 730 permette ai contribuenti a credito nei confronti dell'Agenzia delle Entrate di ricevere il rimborso delle tasse direttamente in busta paga o nell'assegno della pensione. Esistono tuttavia alcuni distinguo, ai quali quest'anno si aggiunge la novità del 730 precompilato. Ecco una guida per essere aggiornati su modalità e tempistiche.
730 precompilato e rimborso in busta paga: come funziona
Come per il 730 ordinario, anche il 730 precompilato permette di ricevere direttamente in busta paga o nell'assegno della pensione l'eventuale rimborso relativo all'Irpef e alla cedolare secca. Solitamente, detta cifra viene erogata dal sostituto di imposta (datore di lavoro o ente previdenziale) nel mese di luglio per i dipendenti e in quello di agosto per i pensionati.
Rispetto al modello "tradizionale", invece, il 730 precompilato offre una sorta di immunità ai contribuenti che decidono di presentarlo tal quale sul sito dell'Agenzia delle Entrate: in questo caso, infatti, non vengono effettuati i controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili né quello preventivo per rimborsi d'imposta superiori a 4.000 euro.
Il 730 precompilato, dunque, nasce con l'obiettivo di snellire procedure e burocrazia, ma come tutte la cose nuove ha bisogno di rodaggio. Rodaggio che ha significato un esordio con parecchi problemi.
Proroghe e ritardi nei rimborsi per il 730 precompilato
Per il 2015 accanto al 730 precompilato, che può essere presentato senza modifiche direttamente sul sito dell'Agenzia delle Entrate o tramite intermediario, continua a sussistere quello ordinario. E proprio la diffidenza degli italiani, insieme a poca informazione sull'argomento e molti errori e lacune nel caso della nuova dichiarazione dei redditi, ha causato un drammatico cortocircuito.
CAF e professionisti abilitati si sono ritrovati sommersi di lavoro e l'Agenzia delle Entrate è corsa ai ripari concedendo loro una proroga della scadenza per presentare la documentazione. Nel dettaglio, gli intermediari che entro il termine stabilito del 7 luglio hanno trasmesso l'80% dei 730 hanno tempo fino al 23 di luglio per inviare il restante 20%.
Un concessione che se da un lato evita sanzioni, dall'altro causa uno slittamento dei rimborsi in busta paga per i dipendenti. Per il sostituto d'imposta che eroga la somma, infatti, diventa molto difficile - per non dire impossibile - contabilizzarla nella busta paga di luglio, con conseguente procastinazione ai mesi di agosto e, per gli invii più vicini alla scadenza del termine, settembre.
Non cambia nulla, invece, per i pensionati.
Casi particolari
Se il datore di lavoro non fa da sostituto d'imposta o il contribuente è disoccupato, il rimborso è versato dall'Agenzia delle Entrate tramite accredito sul cc bancario o postale, bonifico domiciliato presso Poste italiane o vaglia cambiario della Banca d'Italia (per importi inferiori a 1.000 euro). In questo caso i tempi si allungano a fine anno (e anche oltre per il vaglia).
Per le detrazioni dei familiari a carico superiori a 4.000 euro, invece, il rimborso non è fatto in busta paga ed è erogato dopo una serie di controlli preventivi solitamente entro 7 mesi dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. In questo caso, contando dal 7 luglio la data utile è il 28 febbraio 2016.